Un autentico maestro, iniziò come aiutante di Gianni Di Venanzo

Un autentico maestro, iniziò come aiutante di Gianni Di Venanzo
A Carlo Di Palma l’Esposimetro d’oro alla Memoria
Da Deserto rosso di Antonioni ai dieci film illuminati per Woody Allen
Scomparso nel 2004, a Teramo nel ’98 ritirò il Premio alla Carriera

L’Esposimetro d’oro alla Memoria della 26^ edizione del Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica “Gianni Di Venanzo” va a Carlo Di Palma. Il riconoscimento sarà ritirato dalla moglie, la signora Adriana Chiesa Di Palma, nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà a Teramo sabato 9 ottobre 2021.
E’ questa la prima decisione resa nota dalla giuria del Premio, che assegna ogni anno i 4 Esposimetri d’Oro del Di Venanzo (alla Memoria, alla Carriera, Film italiano e Film straniero). La giuria è presieduta dal critico e saggista cinematografico Stefano Masi ed è composta da Franco Mariotti (giornalista, già capo ufficio stampa di Cinecittà Holding), Pasquale Cuzzupoli (tecnico del colore, direttore area post produzione di Cinecittà Studios), Pietro Montani (professore Ordinario di Estetica all’Università Sapienza di Roma), Giorgio Treves (regista e sceneggiatore), Giuseppe Venditti (autore della fotografia cinematografica) e Laura Delli Colli (giornalista, critico cinematografico, pres. Sindacato Naz.le Giornalisti Cinematografici Italiani.
Carlo Di Palma, nato a Roma il 17 aprile 1925 e deceduto a Roma il 9 luglio 2004 all’età di 79 anni, è stato un autentico maestro della fotografia cinematografica. “Fu uno dei precursori del passaggio dall’illuminazione diretta a quella diffusa e riflessa…Insieme a Pasqualino De Santis, portò alle estreme conseguenze la ricerca del suo maestro Gianni Di Venanzo, soprattutto nel campo del colore…”, come scrive Stefano Masi, nel suo Dizionario mondiale dei direttori della fotografia (Ed. Le Mani). “Ha fornito un contributo determinante a opere memorabili dal punto di vista figurativo come Deserto rosso (1964) di Michelangelo Antonioni, insuperato esempio di ricerca cromatica, e L’armata Brancaleone (1966) di Mario Monicelli, film per i quali ottenne i suoi due primi Nastri d’Argento. Dalla metà degli anni Ottanta ha legato il proprio nome al mondo poetico di Woody Allen, per il quale ha illuminato ben dieci lungometraggi. Per due di questi, Ombre e nebbia (1992) e La dea dell’amore (1995), ha ottenuto altri due Nastri d’Argento” (op.cit.)
Gli inizi di Carlo Di Palma sono strettamente legati al maestro teramano della luce: “…Poco più che sedicenne, cominciò a lavorare come aiutante del giovane Gianni Di Venanzo e lo sostituì come assistente ai fuochi sul set del capolavoro viscontiano Ossessione (1943), forografato da Aldo Tonti… Quando Gianni Di Venanzo esordì da direttore della fotografia in Achtung banditi! (1951) di Carlo Lizzani, Di Palma venne promosso operatore alla macchina…” (op.cit.).
L’esordio da direttore della fotografia è del 1960 con il film La lunga notte del ’43 di Florestano Vancini. Nei primissimi anni Sessanta si impose come uno dei più talentuosi direttori della fotografia della nuova generazione e Michelangelo Antonioni gli affidò la responsabilità della fotografia del suo primo film a colori, il tormentato Deserto rosso (1964). “Questo film – come scrive Stefano Masi (op.cit.) – resta un caposaldo della storia della fotografia cinematografica”. Di Palma divenne il direttore della fotografia preferito di Monica Vitti, la musa di Antonioni. Con le lavorò in molti film a cavallo degli anni Sessanta-Settanta. Sempre con la Vitti, Di Palma fece il suo esordio da regista con il film Teresa, la ladra (1972). Poi negli anni Ottanta la rinascita professionale come direttore della fotografia si consumò fuori dall’Italia: dopo aver lavorato con Bruno Barreto nel suo Gabriela (1983), Woody Allen gli affidò la responsabilità della fotografia per Hanna e le sue sorelle (1986) “…nel quale un colore drammatico e pastoso sembra partecipare alla sofferenza interiore dei personaggi…Fu l’inizio di una lunga e proficua collaborazione…Tra il 1985 e il 1996 l’operatore romano girò per lui un film all’anno, in un rapporto praticamente esclusivo di simbiosi artistica…Soltanto i gravi problemi di salute vissuti da Carlo Di Palma nella seconda metà degli anni Novanta poterono sabotare questo roccioso sodalizio artistico…” (op.cit.). Come si può evincere dalla lunga filmografia, Di Palma ha lavorato con i più grandi registi: da Visconti a Rossellini, da Lizzani a Pontecorvo, da Petri a Montaldo, da Germi a Blasetti, da Antonioni a Monicelli, da Scola a Lumet, da Risi a Bertolucci, da Sordi a Woody Allen.

Filmografia

Direttore della fotografia
• Il romanzo di un giovane povero, regia di Guido Brignone (1942) (assistente operatore)
• Ossessione, regia di Luchino Visconti (1943) (assistente operatore)
• Un colpo di pistola, regia di Renato Castellani (1943) (assistente operatore)
• Roma città aperta, regia di Roberto Rossellini (1945) (assistente operatore)
• Achtung! Banditi!, regia di Carlo Lizzani (1951) (operatore)
• Il capitano nero, regia di Gianni Puccini (1951) (operatore)
• Napoleone, regia di Carlo Borghesio (1951) (operatore)
• È arrivato l’accordatore, regia di Duilio Coletti (1951) (operatore)
• I morti non pagano tasse, regia di Sergio Grieco (1952) (operatore)
• Non è vero… ma ci credo, regia di Sergio Grieco (1952) (operatore)
• Serenata al vento, regia di Pino Mercanti (1952) (operatore)
• Il tallone d’Achille, regia di Mario Amendola e Ruggero Maccari (1952) (operatore)
• Tripoli, bel suol d’amore, regia di Ferruccio Cerio (1952) (operatore)
• Lulù, regia di Fernando Cerchio (1953) (operatore)
• Ivan, il figlio del diavolo bianco, regia di Guido Brignone (1953) (assistente operatore)
• Vergine moderna, regia di Marcello Pagliero (1954) (operatore)
• Lauta mancia, regia di Fabio De Agostini (1956)
• L’impiegato, regia di Gianni Puccini (1959)
• Kapò, regia di Gillo Pontecorvo (1960) (direttore fotografia seconda unità)
• La lunga notte del ’43, regia di Florestano Vancini (1960)
• Le svedesi, regia di Gian Luigi Polidoro (1960)
• L’assassino, regia di Elio Petri (1961)
• Tiro al piccione, regia di Giuliano Montaldo (1961)
• Leoni al sole, regia di Vittorio Caprioli (1961)
• Divorzio all’italiana, regia di Pietro Germi (1961)
• Parigi o cara, regia di Vittorio Caprioli (1962)
• La lepre e la tartaruga, episodio di Le quattro verità, regia di Alessandro Blasetti (1962)
• Amore e vita, episodio di Amore in 4 dimensioni, regia di Jacques Romain (1963)
• Liolà, regia di Alessandro Blasetti (1963)
• Omicron, regia di Ugo Gregoretti (1963)
• Le ore nude, regia di Marco Vicario (1964)
• Deserto rosso, regia di Michelangelo Antonioni (1964)
• Il provino, episodio di I tre volti, regia di Michelangelo Antonioni (1965)
• 5 tombe per un medium, regia di Massimo Pupillo (1965)
• Una questione d’onore, regia di Luigi Zampa (1965)
• L’armata Brancaleone, regia di Mario Monicelli (1966)
• Blow-Up, regia di Michelangelo Antonioni (1966)
• Fata Sabina, episodio di Le fate, regia di Luciano Salce (1966)
• La cintura di castità, regia di Pasquale Festa Campanile (1967)
• Ti ho sposato per allegria, regia di Luciano Salce (1967)
• La donna scarlatta (La femme écarlate), regia di Jean Valère (1968)
• La ragazza con la pistola, regia di Mario Monicelli (1968)
• Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), regia di Ettore Scola (1969)
• Amore mio aiutami, regia di Alberto Sordi (1969)
• La virtù sdraiata (The Appointment), regia di Sidney Lumet (1970)
• Il frigorifero, episodio di Le coppie, regia di Mario Monicelli (1970)
• Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa, regia di Marcello Fondato (1970)
• La pacifista, regia di Miklós Jancsó (1970)
• Noi donne siamo fatte così, regia di Dino Risi (1971)
• Gli ordini sono ordini, regia di Franco Giraldi (1971)
• La supertestimone, regia di Franco Giraldi (1971)
• Amo non amo, regia di Armenia Balducci (1978)
• La tragedia di un uomo ridicolo, regia di Bernardo Bertolucci (1981)
• Identificazione di una donna, regia di Michelangelo Antonioni (1982)
• Il ritorno di Black Stallion (The return of Black Stallion), regia di Robert Dalva (1983)
• Gabriela, regia di Bruno Barreto (1983)
• Hannah e le sue sorelle (Hannah and her sister), regia di Woody Allen (1986)
• Un poliziotto fuori di testa (Off beat), regia di Michael Dinner (1986)
• Radio Days, regia di Woody Allen (1987)
• Il segreto del mio successo (The secret of my succe$s), regia di Herbert Ross (1987)
• Settembre (September), regia di Woody Allen (1988)
• Alice, regia di Woody Allen (1990)
• Ombre e nebbia (Shadows and fog), regia di Woody Allen (1991)
• Mariti e mogli (Husbands and wives), regia di Woody Allen (1992)
• Misterioso omicidio a Manhattan (Manhattan Murder Mistery), regia di Woody Allen (1993)
• Pallottole su Broadway (Bullets over Broadway), regia di Woody Allen (1994)
• Don’t drink the water, regia di Woody Allen (1994), (film tv)
• Il mostro, regia di Roberto Benigni (1994)
• La dea dell’amore (Mighty Aphrodite), regia di Woody Allen (1995)
• Tutti dicono I Love You (Everyone says I love you), regia di Woody Allen (1996)
• Harry a pezzi (Deconstructing Harry), regia di Woody Allen (1997)

Regista
• Teresa la ladra (1973)
• Qui comincia l’avventura (1975) (anche sceneggiatura)
• Mimì Bluette fiore del mio giardino (1976)
• L’addio a Enrico Berlinguer (1984), documentario (co-regista e direttore della fotografia)

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